Infertilità Femminile
SPEAKER:
Un saluto e bentornati a tutti i nostri amici ascoltatori per le nostre rubriche Medicina Regione Lazio.
In particolare parleremo di infertilità femminile e riserva ovarica, attraverso la voce di una dottoressa ginecologa che è venuta a trovarmi e che vi presento subito la dottoressa Federica Di Mauro. Benvenuta.
SPEAKER:
Allora dottoressa, come abbiamo detto, ci troviamo in ambito del grande mondo della riproduzione
DOTT.SSA:
L'infertilità, cosa vuol dire innanzitutto? È presente nel 15% delle coppie in Italia e nel 10% nel mondo. E vuol dire non riuscire a ottenere una gravidanza dopo un anno.
L'infertilità della donna ha molto a che fare con la sua età purtroppo, perché noi non abbiamo un numero infinito di ovociti che si forma quando siamo nella pancia della nostra mamma e iniziano da un numero estremamente grande, quindi 7 milioni, dopodiché iniziano a ridursi. Nel momento in cui nasciamo sono già 1-2 milioni, al momento della pubertà sono già intorno ai 300 mila e così via via vanno a ridursi finché non c'è un esaurimento completo della riserva ovarica e si va incontro alla menopausa.
SPEAKER:
Quindi noi siamo insomma come macchina di riproduzione, abbiamo già a partire dalla nascita abbiamo già un
un numero di tagliandini che possiamo utilizzare.
DOTT.SSA:
Esatto, e non possono aumentare. Solo diminuire. Oltre al numero è importante anche la qualità di questi ovociti, che dal 35 anni in poi va sempre a diminuire. Quindi si avranno sempre di più degli ovociti che hanno delle alterazioni cromosomiche.
Gli embrioni che non riescono a impiantarsi nell'endometrio, non si attaccano, non riescono a dare luogo a una gravidanza, oppure possono dare embrioni che non riescono ad andare avanti, quindi danno degli aborti nelle prime settimane di gravidanza.
Quello che è importante da sapere per noi donne è che questa riservo ovarica è molto variabile da donna a donna. Come lo possiamo sapere? con un prelevo di sangue, oppure tramite una ecografia che fa il ginecologo ovviamente esperto in medicina della riproduzione che valuta appunto la riservo ovarica della donna in quel dato momento e questo ci può dare un'idea di quanto noi donne dobbiamo affrettare la ricerca della gravidanza.
DOTT.SSA:
Ci sono delle patologie in cui la riserva ovarica di per sé tende a diminuire di per sé già bassa per una determinazione genetica. Un esempio di queste patologie per esempio è l'endometriosi, chi ha l'endometriosi ha una riserva ovarica più bassa, ci sono delle patologie come la menopausa precoce in cui queste donne
possono andare in menopausa anche a 20 30 anni per cui diciamo si ritrovano di fronte a una situazione che è difficile molto difficile da affrontare e quindi sapere questa cosa per noi donne potrebbe essere sicuramente solo un vantaggio.
SPEAKER:
E cosa posso fare io nel momento in cui per esempio faccio appunto un'ecografia e scopro quanti
ovuli ho a disposizione
DOTT.SSA:
Diciamo che è possibile sicuramente congelare questi ovociti e questa opportunità diciamo che è molto importante per alcune categorie di donne, che sono appunto le donne che hanno una bassa riserva ovarica, le donne con endometriosi, le donne che sono purtroppo affette da una patologia oncologica e quindi è molto importante che prima di sottoporsi a chemioterapia
e donne che stanno affrontando un processo di transizione, quindi le transgender. È importante che si sottopongono alla preservazione della fertilità. Prima di iniziare la terapia ormonale sarebbe meglio, o in ogni caso prima dell'intervento chirurgico è fondamentale che lo facciano, perché anche se non ci stanno pensando in quel momento, a distanza di tempo, potrebbero manifestare la volontà di avere un figlio.
SPEAKER:
E come faccio a congelare un ovetto?
DOTT.SSA:
Diciamo che bisogna sottoporsi sicuramente a una terapia.
E questa terapia sono delle punture che si fanno, quindi una terapia sottocute, sono delle punture che si fanno sulla pancia per un periodo che va intorno ai 10 giorni e poi si fanno dei controlli ecografici ogni due giorni, nel momento in cui il ginecologo valuta che siamo pronte, si da
un ultimo farmaco che induce la maturazione finale delle uova e poi si fa il pick up che sarebbe un piccolo intervento chirurgico, comunque si fa in sedazione profonda, quindi la donna non sente nulla, non si accorge di nulla e il ginecologo per via transvaginale va a prelevare il liquido in cui sono contenuti questi ovociti, questo liquido viene passato ai biologi, i biologi cercano gli ovociti quelli che sono maturi.
e vengono poi congelati.
SPEAKER:
Ok e questo poi mi permetterà nel tempo di poterli riutilizzarli, non c'è assolutamente un limite di tempo, non c'è una scadenza, si possono utilizzare dopo 10, 20, 30 anni, non c'è una scadenza.
SPEAKER:
una donna può sostenere una gravidanza anche se non è più fertile naturalmente?
DOTT.SSA:
Esatto, anche donne in menopausa con questo sistema possono avere una gravidanza.
SPEAKER:
E in Italia è una cosa che si fa facilmente, quella di congelare gli ovuli?
DOTT.SSA:
Si può fare nel sistema pubblico solo per le pazienti oncologiche, quindi solo per le pazienti che hanno un tumore e prima di sottoporsi alla chemioterapia. Invece per le altre categorie di donne che ho elencato, quindi le donne che hanno una bassa riserva ovarica, le donne che sono affette da endometriosi, le transgender, possono farlo però possono farlo nei centri privati, quindi a pagamento.
SPEAKER:
Allora, Dottoressa Di Mauro, molto interessante,
da sotto certi punti di vista anche consolante aver scoperto questa possibilità perché vita ci porta naturalmente un po' a dover aspettare prima di poter dare sfogo alla nostra voglia di genitorialità
SPEAKER:
Allora ricordo ai nostri ascoltatori come poterla contattare, abbiamo
ginecologiaroma.it identico Instagram ginecologia Roma abbiamo due studi in Via Marcello Prestinari 9, 00195 Roma e un altro invece in viale degli ammiragli 67, 00 36 a Roma abbiamo una mail dimauro@dr.com e un numero di telefono 324 9293928
in modo da poterla raggiungere. Io la ringrazio molto di questo approfondimento, l'aspetto ovviamente per affrontare altri temi analoghi. Per adesso salutiamo i nostri ascoltatori Medicina Regione Lazio, ci vediamo alla prossima puntata.