ARGOMENTO: GESTIONE E SORVEGLIANZA DEL PAZIENTE AFFETTO DA CIRROSI EPATICA
SPEAKER:
torniamo sulle malattie del fegato di cui ampiamente abbiamo parlato perché abbiamo scoperto sono sicuramente insidiose soprattutto se non tenute sotto controllo oggi approfondiremo in particolare la gestione e la sorveglianza del paziente affetto da cirrosi epatica lo faremo con un esperto medico chirurgo specialista in medicina interna e proprio malattie del fegato il dottor Paolo Gallo benvenuto.
DOTTOR PAOLO GALLO:
Grazie salve a tutti.
SPEAKER:
Grazie a lei. Allora dottore come detto più volte per i nostri approfondimenti medicinali abbiamo affrontato proprio malattie che riguardano il fegato che sono più frequenti e più insidiosi di quanto si possa pensare. E quindi molto interessante adesso vedere nel momento in cui ahimè si è affetti da una patologia del genere. Cosa è opportuno fare? per non peggiorare la situazione diremmo.
DOTTOR PAOLO GALLO:
Assolutamente sì, perché in realtà noi appunto quando parliamo di cirrosiepatica parliamo di quello che è risultante di tutte le malattie croniche di fegato, cioè indipendentemente da quella che sia la causa dell'insulto, tutte le patologie in tempi più o meno variabili in base alla causa, in base a tutta una serie di cofattori che sono propri di ogni singola persona, conducono inevitabilmente se non curate, se non trattate alla cirrosiepatica. Quindi è chiaro che il problema sta proprio nella capacità da parte del paziente o da parte del medico dinanzi al quale il paziente giunge, diciamo, per un determinato sintomo o soprattutto per una determinata alterazione degli esami ematici o di un esame ecografico, quello di identificare la spia, che poi chiaramente può portarlo almeno una volta nella sua vita, dinanzi ad uno specialista che si è in grado di identificare. Uno Qual è lo stadio della malattia? Effettivamente dove è arrivata la malattia? E poi in base a quello, quindi avviare tutti quei controlli che possono in qualche modo, e quelle cure più o meno variabili, che possono quindi in questo modo evitare quella che è la progressione della malattia stessa e tutte le sue complicanze.
SPEAKER:
Che sono molto gravi.
DOTTOR PAOLO GALLO:
Purtroppo sì, sono molto gravi, però non sono inevitabili. Cioè, una delle prime cose che spesso io, noi diciamo ai pazienti, la cirosina non è una semplice malattia. La cirrosi non è la fine. La cirrosi in realtà è una nuova storia della malattia di fegato che c'ha appunto un suo decorso nel quale nelle fasi iniziali non abbiamo complicanze, non abbiamo una disfunzione di un organo, quindi nel quali e nel motivo per cui molto spesso le persone non si accorgono di avere la cirrosi. E poi piano piano invece intervengono tutte quelle complicanze che sono legate a quel meccanismo che spesso sentiamo di ipertenzione portale oppure che sono legate purtroppo a quella che è una delle complicanze più temibili che è l'insorgenza del tumore del fecato che quindi poi però portano purtroppo molto spesso il paziente dinanzi a te in uno stadio in cui non puoi più intervenire in maniera curativa ma soltanto diciamo in maniera a volte anche palliativa purtroppo come gestione dei sintomi o della neoplasia stessa.
SPEAKER.
Esatto quindi molto importante è responsabilizzare le persone su quanto importante è tenere sotto controllo uno stadio che può peggiorare, quindi con controlli, ma anche con sicuramente una sorta di rieducazione sullo stile di vita, su abitudini che devono appunto portare a tenere il più possibile, come dire, pacata una manifestazione che sennò può arrivare addirittura al tumore.
DOTTOR PAOLO GALLO:
Assolutamente sì. Allora è chiaro che nel momento in cui il paziente giunge con un'ecografia che deve essere assolutamente diciamo specialistica perché deve essere in grado di identificare proprio quei segni di una malattia incipiente prima che sia troppo tardi e con esame anche di secondo livello che possono essere effettuati dagli endoscopici attacco risonanza a secondo del bisogno il clinico mette insieme la diagnosi e soprattutto identifica quella che la causa della malattia di ferito. Esatto, perché poi non ha una causa sola. Esatto, appunto, perché chiaramente noi conosciamo le cause più diffusi, che sono quelle virali, oppure molto spesso, diciamo, abbiamo l'associazione giustissima, ma in assoluto errata, che è quella di cirrosi-alcol. L'alcol è una delle possibili cause o dei possibili cofattori dello sviluppo della cirrosi, ma non è l'unica causa. La maggior parte dei pazienti oggi e nel futuro avranno purtroppo una cirrosi che è legata al fegato grasso che non dipende in alcun modo, ad esempio dall'utilizzo dell'alcol, la tipa dipende dall'obesità, dal diabete, da tutta una serie di cofattori. E quindi a quel punto l'intervento è mirato ad eliminare la causa della malattia di fegato, che sia il virus, le epatite virale, va curata, che sia l'alcol, chiaramente va rimosso, che sia una causa più diciamo particolare come una malattia autoimmune, ci sono delle cure particolari o in caso di malattie più rari e poi c'è quella che la propria...vera e propria guerra e difficoltà che è quella di modificare lo stile di vita, che purtroppo è lo stile di vita diciamo proprio del mondo occidentale e dei nostri tempi, che è quello che diciamo è il fattore eziologico la causa nelle malattie di fegato, proprio di fegato grasso legato all'obesità e a tutte le patologie metaboliche, ma che poi rappresenta anche un cofattore di progressione del danno in altre cause di malattie.
SPEAKER:
VI rimando ovviamente per qualunque domanda aggiuntiva alla mail del dottor Gallo, PAOLO.GALLO@POLICLINICOCAMPUS.IT e a tutti i riferimenti che vedete ovviamente nel banner per poterlo contattare. Un saluto a tutti.