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Il video, parte di una serie di conversazioni con il dottor Giorgio Pensa, psicologo e psicoterapeuta, si concentra sull'argomento della "sofferenza invisibile". La discussione si apre con un'analisi della realtΓ contemporanea, dove un crescente disagio psicologico Γ¨ mascherato da un'apparente normalitΓ e da un'esaltazione del successo.
La Sofferenza Nascosta nel Mito del Successo
Secondo il dottor Pensa, i dati statistici parlano chiaro: sono in aumento i disturbi alimentari a esordio precoce, i suicidi tra adolescenti e persino bambini, gli attacchi di panico e le depressioni. Eppure, a questa realtΓ fa da contraltare un mondo, spesso rappresentato sui social media, dominato da un "mito del successo" e da un "tono ipomaniacale". Le persone sono spinte a riempire le proprie agende con impegni, sia di lavoro che di svago, come aperitivi, meeting e corsi di yoga, seguendo ritmi sempre piΓΉ accelerati. Questa frenesia inizia giΓ nell'infanzia, con bambini che fin da otto o dieci anni hanno giornate piene di impegni.
In un contesto così caotico, il confine tra una persona depressa e il ritmo sfrenato della società si fa sempre più labile, portando la sofferenza a passare quasi inosservata. Chi ne soffre non manifesta il proprio disagio in modo evidente, ma lo nasconde dietro la facciata di una vita piena. Un attacco di panico in metropolitana, per esempio, viene sminuito e il sintomo rimane inascoltato. Il dottor Pensa riassume questo concetto citando una frase da una sua vecchia tesi: "niente di male, ma loro stanno male", sottolineando come la sofferenza sia diventata invisibile.
La Solitudine Spirituale come Radice del Problema
La conversazione approfondisce ulteriormente le cause di questa sofferenza, identificandole nella "solitudine spirituale". Il dottor Pensa spiega che questo concetto trascende la religione e si riferisce piuttosto a un vuoto esistenziale, a una mancanza di senso e di scopo nella propria vita. Citando lo psicologo Viktor Frankl e la sua teoria dell'autotrascendenza, l'esperto spiega che trovare un senso di sΓ© e della propria esistenza Γ¨ fondamentale per il benessere psicologico.
Per colmare questo vuoto, le persone spesso ricorrono a tentativi di riempirlo con soluzioni superficiali o autodistruttive. Tra gli esempi citati ci sono sia comportamenti apparentemente innocui, come il guardare compulsivamente serie TV, sia azioni piΓΉ rischiose e pesanti, come il binge eating, l'uso di droghe, i tradimenti, l'autolesionismo e la guida spericolata. Questi tentativi, pur offrendo una temporanea "botta di dopamina", sono destinati a fallire. La gratificazione dura poco, seguita inevitabilmente da un crollo che lascia un senso di vuoto ancora piΓΉ grande di prima.
Accettare il Vuoto e Ritrovarsi
Il punto centrale della riflessione Γ¨ che la soluzione non sta nel riempire il vuoto, ma nel confrontarsi con esso. Il vuoto, afferma il dottor Pensa, non Γ¨ qualcosa da temere, ma un "contenitore del nostro io". Per uscirne, Γ¨ necessario intraprendere un percorso interiore, che puΓ² essere doloroso. L'ospite invita a trovare delle "buone pratiche" per riconnettersi con sΓ© stessi, come la meditazione, tenere un diario o semplicemente fare una passeggiata, ma sottolinea che queste non devono essere viste come un programma per trovare la felicitΓ immediata.
Il vero cambiamento, suggerisce Pensa, avviene quando ci si accetta con le proprie fragilità e si prova un senso di solidarietà con la sofferenza altrui. Solo così si inizia un vero incontro con il sé e si smette di essere soli. Il video si conclude con un incoraggiamento a prendersi cura del proprio vuoto, ricordando che la psicologia è una scienza relativamente giovane, e che, oltre ai percorsi con uno specialista, esistono molti modi per affrontare questo cammino di scoperta interiore.