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Comprendere e combattere il burnout
Nel video, il Dr. Fabio Quarra, psicologo e psicoterapeuta cognitivo comportamentale, definisce il burnout e ne spiega le cause, con un focus particolare sui rischi legati al lavoro da remoto.
Cos'Γ¨ il burnout?
Il burnout non Γ¨ semplice stanchezza o stress, ma una "sindrome" prolungata nel tempo che nasce da uno stress cronico e specifico legato al lavoro. Si verifica quando una persona sente che le richieste lavorative eccedono le proprie risorse individuali.
I sintomi principali includono:
Esaurimento emotivo: forte stanchezza, senso di esaurimento e difficoltΓ a gestire le proprie emozioni.
Cinismo e distacco: un atteggiamento distaccato e ostile verso l'ambiente di lavoro, i colleghi e il lavoro stesso.
Ridotta efficacia: demotivazione, difficoltΓ a portare a termine i compiti e perdita di autostima.
Quali sono le cause?
Le cause del burnout sono quasi sempre legate all'ambiente lavorativo. Tra le principali ci sono:
Carichi di lavoro eccessivi: troppe scadenze, orari troppo lunghi e mancanza di risorse.
Scarse gratificazioni: non sentirsi apprezzati o non ricevere ricompense per il proprio lavoro.
Mancanza di controllo: scarsa flessibilitΓ o autonomia nel lavoro.
Conflitti relazionali: tensioni con colleghi o superiori, che possono sfociare in situazioni di mobbing.
Conflitto di valori: quando i valori personali del lavoratore non sono in linea con quelli dell'organizzazione per cui lavora.
Burnout e lavoro da remoto
Il Dr. Quarra sottolinea che il lavoro da remoto puΓ² aumentare il rischio di burnout, perchΓ© fa venir meno la separazione tra vita privata e vita lavorativa. Questo fenomeno di mescolanza di ansie e stress dei due mondi viene definito sindrome del corridoio. Per questo, il lavoro ibrido (che alterna giornate in ufficio e da remoto) Γ¨ un'ottima strategia per prevenire il burnout.
Come proteggersi dal burnout
Anche nel lavoro ibrido, Γ¨ necessario tutelarsi. Le strategie di intervento suggerite sono tre:
Organizzazione personale:
Creare uno spazio di lavoro separato a casa.
Staccare completamente una volta finito l'orario di lavoro.
Organizzarsi con i colleghi per mantenere i contatti sociali.
Corsi di formazione:
Partecipare a corsi che insegnano a gestire lo stress e l'ansia, come la mindfulness.
Supporto professionale:
Chiedere l'aiuto di uno psicologo per lavorare su comportamenti disfunzionali (come l'evitamento o la procrastinazione), sulle credenze negative legate al lavoro e sulle abilitΓ comunicative per esprimere le proprie esigenze.
Il Dr. Quarra conclude raccomandando di non affrontare il problema da soli e di consultare un professionista.